Dopo due anni di commissariamento nel Comune di Corleone ci si appresta ad eleggere i nuovi amministratori ed ecco che il movimento 5 stelle regala perle di ipocrisia a tutta Italia.
Breve antefatto: qualche giorno fa, quando la campagna elettorale era già agli sgoccioli, il candidato sindaco dei 5 stelle, Maurizio Pascucci, ha pubblicato sui social una foto con Salvatore Provenzano, titolare del bar York, parente del tristemente noto Bernardo Provenzano. A corredo della foto scrive “questa mattina colazione allo York bar. Un buon caffè con Salvatore. Delusione per i maldicenti…”. Gli fa eco il deputato 5 stelle di Corleone, Giuseppe Chiazzese che condivide la foto e aggiunge: “Disinneschiamo qualche bugia nei nostri confronti e soprattutto nei confronti di chi ogni mattina all’alba si alza per andare a lavorare e assicurare un futuro alla propria famiglia. Un grande abbraccio a Salvatore Provenzano ed allo staff dello York Bar”. Tutto ciò accade il 21 novembre.
L’ambigua presa di posizione degli esponenti grillini rispetto ad un elettorato certamente eterogeneo come quello di Corleone, sembra passare sotto silenzio fino a quanto La Repubblica riprende la vicenda e due giorni dopo la pubblicazione della foto, scoppia la polemica. Incredibilmente Luigi Di Maio, atteso a Corleone proprio il 23 novembre rinuncia al comizio, sconfessa Pascucci e minaccia di ritirare il simbolo. Ma ecco che Giuseppe Chiazzese difende la scelta fatta (attribuita a lui dallo stesso Pascucci) e dal palco tuona “non fare questo comizio è atto di codardia” ed in molti si chiedono se si riferisca al suo capo politico Di Maio.
Ed ecco la doppia morale: a gran voce i grillini capitanati da Di Maio deferiscono ai probiviri Pascucci, di cui chiedono l’espulsione (militante della prima ora e assistente parlamentare del senatore Giarrusso) che però non reclamano per il deputato Chiazzese. Quindi UNO VALE UNO ma qualcuno vale più degli altri ed in giorni difficili con una maggioranza che alla Camera ha vacillato sul provvedimento anticorruzione, battuta col voto segreto, anche un parlamentare può fare la differenza.