Questa riforma è una occasione persa.
Non posso che denunciare un andamento dei lavori in Commissione Giustizia che ho trovato mortificante per i diritti dell’opposizione. Questa riforma non è stata scritta in Parlamento, non è stata scritta in Commissione, non è stata scritta dai parlamentari. È stato applicato anche il contingentamento dei tempi nell’esame degli emendamenti, tutto questo in spregio dell’opposizione.
Io mi auguro che a questo punto il governo Draghi abbia almeno il decoro di non porre l’ennesima questione di fiducia su questo provvedimento. Questa riforma ha due sostanziali spinte propulsive: l’esigenza di arginare uno scandalo che ha recato un gravissimo danno alla magistratura italiana, una perdita di credibilità che non ha avuto precedenti nel nostro Paese, e la necessità di una riforma resasi improcrastinabile per l’incombere del Pnrr. Questa riforma aveva l’obiettivo di garantire l’indipendenza della magistratura ma anche di garantire l’indipendenza del magistrato rispetto alle correnti e ai meccanismi di potere. La riforma in esame è una occasione perduta.
Io non vorrei che dietro il paventato sciopero dell’Anm vi sia la mancata accettazione di quel principio liberale che è la separazione dei poteri. Noi continueremo con la libertà che ci caratterizza a migliorare questo testo.








