Nemmeno ministri e sottosegretari siciliani difendono il proprio territorio.
La cancellazione da parte di questo governo (“del non cambiamento”) della base navale della Polizia penitenziaria di Favignana è una dimostrazione pratica di miopia politica, ma anche di un’ incapacità gestionale nell’ottica di un contenimento dei costi.
Questi governanti del falso cambiamento, invece di procedere con criterio, si sono limitati all’applicazione della Legge Madia, che ha ridotto all’osso gli organici della Polizia Penitenziaria, cancellando la Base Navale di Favignana dopo 34 anni. Se un Ministro della Giustizia di Mazara del Vallo e un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio di Trapani non sono capaci di opporsi a questa ingiusta alla chiusura, dimostrano di non essere in grado di difendere gli interessi del loro territorio.
Avevamo fatto un esame costi/benefici chiaro ed esaustivo, fornendo i dati sui trasferimenti nei primi mesi del 2019. Si è così dimostrando che – con la chiusura – la spese sarebbero soltanto aumentate con la conseguente chiusura del servizio relativo al “Nucleo Traduzioni” di Trapani, avvenuta pochi giorni fa.
Lo Stato pagherà circa 400 euro per ogni traduzione a bordo degli aliscafi di linea, a fronte dei circa 100 che spendeva usando la pilotina. Sarebbe questo il risparmio del governo del “non cambiamento”?
il servizio navale della Polizia penitenziaria ha svolto nell’ultimo triennio (con i propri prezzi) un numero consistente di traduzioni: nel 2016, 135 traduzioni per un totale di 289 detenuti tradotti; nel 2017, 151 traduzioni con 287 detenuti tradotti; nel 2018, 150 traduzioni per un totale di 256 detenuti tradotti.
Il personale della Polizia penitenziaria della base navale di Favignana è un importante presidio, anche sotto il profilo della sicurezza per gli abitanti del luogo: rappresenta infatti una presenza autentica dello Stato in un’isola che già soffre le naturali condizioni geografiche di isolamento, aggravate dalla mancanza, in orario notturno, di mezzi che garantiscano la possibilità di trasferimenti. Sono stati gli stessi cittadini di Favignana a sottoscrivere – in centinaia – una petizione per sostenere la richiesta di permanenza della base navale, una base che questo governo miope cancella, facendo anche false promesse su una fantasiosa quanto non ben definita “rivalutazione del provvedimento”.







