Il cosiddetto “utero in affitto”, pratica ignobile che mercifica il corpo della donna riducendolo ad uno strumento di produzione di bambini, in Italia è già vietato. Nella nostra Nazione, infatti, la legge non permette questo indegno commercio che vede da una parte chi egoisticamente sfrutta il proprio benessere economico per acquistare un figlio e dall’altra, vittime, madri e bambini.
Fratelli d’Italia, con la proposta di legge n.887 a mia prima firma presentata alla Camera il 15 febbraio ed in questi giorni all’esame in Commissione giustizia, intende trasformarlo in reato universale, ovvero punibile anche quando viene commesso fuori dai confini nazionali. Lo avevamo promesso: porteremo avanti questa battaglia, alla quale, personalmente, tengo molto. Una battaglia che vede tutto il centrodestra unito e compatto nello schierarsi contro quella che consideriamo un’aberrazione.
Già nel 2016 il Comitato nazionale di bioetica nel 2016 aveva approvato una mozione in cui la maternità surrogata viene definita “un contratto lesivo della dignità della donna e del figlio, sottoposto come un oggetto a un atto di cessione”. Su questa stessa linea abbiamo detto chiaramente, nel testo introduttivo della nostra proposta di legge, che “le pratiche della surrogazione di maternità costituiscono un esempio esecrabile di commercializzazione del corpo femminile e degli stessi bambini che nascono attraverso tali pratiche, che sono trattati alla stregua di merci”.






