Ieri sarebbe potuto essere un giorno da ricordare per tutte le famiglie italiane. In Parlamento, il gruppo di Fratelli d’Italia è stato impegnato a presentare una lunga lista di proposte, tutte studiate per garantire maggiore sostegno alla natalità e alla famiglia naturale.
Dal nostro piano di incentivi alla natalità, alla proposta di un “reddito d’infanzia“, passando per una vera e propria rivoluzione fiscale, basata sul quoziente familiare. Volevamo garantire incentivi alle imprese che assumono neomamme e donne in età fertile, disporre finanziamenti per gli asilo nido aziendali, facilitare per le donne l’accesso al lavoro part-time e tanto altro ancora. Io stessa ho presentato una mozione che prevedeva sostegno economico alle donne in gravidanza, per disincentivare l’aborto nel pieno rispetto della legge 194.
Credevamo di avere dalla nostra un interlocutore governativo, che con Fratelli d’Italia ha condiviso il palco e i valori del Congresso mondiale delle famiglie: la Lega. Eravamo convinti che il ministro Lorenzo Fontana e il vice premier Matteo Salvini fossero pronti a far prevalere gli ideali sugli schemi di potere, ma così non è stato. L’aula di Montecitorio ha respinto tutte e tredici le nostre proposte: hanno votato contro la sinistra, il Movimento 5 stelle e gli stessi leghisti. Un epilogo triste, che non è stato tanto un torto a Fratelli d’Italia. E’ stato un colpo basso verso quegli italiani che credono ancora nella famiglia, a coloro che a suon di sacrifici ne hanno costruito una propria e alle donne che dalle nostre proposte avrebbero potuto trarre sostegno e autonomia.
Dopo il voto di ieri, siamo ancora più convinti che spetti a Fratelli d’Italia difendere questi valori, a partire dalle istituzioni locali, passando dal Parlamento nazionale, fino in Europa.