Oggi alla Camera abbiamo discusso e votato una proposta di legge sul settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale.
Come ho sottolineato nel mio intervento in dichiarazione di voto, il settore in questione coinvolge tantissimi italiani, imprenditori, lavoratori. E per questo avrebbe meritato maggiore autentica attenzione, per consentire una sua rapida ripresa dopo l’emergenza causata dal COVID. E non solo, perchè oltre alla situazione contingente, su questo settore pesano le politiche comunitarie di un’Europa troppo spesso matrigna nei confronti delle marinerie mediterranee. Senza contare il fatto che le marinerie italiane e siciliane pagano anche in termini di sicurezza dei lavoratori l’assoluta incapacità di questo Governo di far rispettare i loro diritti e prerogative: ricordiamo che non più tardi di qualche mese fa interi equipaggi sono stati sequestrati e per mesi sono rimasti in terra straniera prima che si riuscisse a liberarli.
E, allora, dobbiamo interrogarci sul perché non siano state recepite le istanze che Fratelli d’Italia – lo preciso, a scanso di equivoci – ritiene pienamente legittime da parte del comparto tonniero, e, più in generale, da parte di chi lavora nel settore ittico ed è, quindi, toccato da questo provvedimento. Noi dobbiamo ricordare che la pesca professionale del tonno rosso rappresenta un segmento significativo di pesca industriale in Italia. E noi corriamo il rischio che, con questi atteggiamenti vessatori, la pesca di quel comparto, e la pesca più in generale, non rappresenti più un’attività remunerativa, con ciò rischiando di disperdere l’identità di un popolo, la cultura, le tradizioni, la mirabile tecnica acquisita in decenni e decenni di attività. Bisogna poi tener presente un altro fatto importante: la contrazione dell’attività delle nostre marinerie corre il rischio di comportare uno stravolgimento delle nostre abitudini, per esempio nel settore dell’agroalimentare, che inevitabilmente sarà toccato, con un enorme danno per l’economia reale.
Il provvedimento in votazione oggi non dà risposte adeguate. Dunque Fratelli d’Italia, che pure ne condivide alcuni aspetti, si asterrà, perché si tratta di una legge falcidiata dalla mancanza di finanziamenti adeguati, da una insufficiente visione di sviluppo e da una scarsa comprensione dell’importanza del comparto sull’economia nazionale.
Le riforme sono urgenti, lo dobbiamo alla necessaria tutela dei nostri lavoratori, lo dobbiamo alla necessaria tutela dei nostri imprenditori in questo settore. È necessario, quindi, che vi sia una politica posta a protezione di questo comparto, una politica che sappia rivendicare il ruolo dell’Italia nell’intero settore ittico e sappia, ovviamente, rispondere alle continue sollecitazioni in ambito comunitario.
Fratelli d’Italia continuerà, come ha fatto finora, ad ascoltare tutte le associazioni rappresentative, i lavoratori, le marinerie. Continueremo a proporre le nostre soluzioni alternative e saremo pungolo per questo Governo,







