L’hanno ribattezzata l’anti-Greta, ma è la testimonianza che le nostre idee si affermano sempre di più.
La protagonista delle cronache degli ultimi giorni si chiama Izabella Nilsson Jarvandi. Nonostante la sua giovane età – ha appena 15 anni – è apparsa sui giornali di tutto il mondo come la nuova “paladina del sovranismo europeo”. Nata e cresciuta in Svezia, è diventata famosa negli ultimi mesi per essersi fatta portavoce di battaglie importanti all’interno del suo paese. Ha accusato il governo socialdemocratico di essere l’autore del “genocidio del popolo svedese”. Una critica forte, rivolta a chi ha portato avanti una politica migratoria e di importazioni troppo permissiva, abbandonando totalmente la difesa dei confini.
La giovane Izabella ha poi guidato le proteste contro la diffusione dell’ideologia gender, criticando i “testi assurdi” che grazie all’esecutivo di centrosinistra sono giunti sui banchi di tutte le scuole.
Per molti, questa ragazza rappresenta soltanto una sorta di “anti – Greta Thunberg“, una risposta sovranista messa in piedi per imitare la connazionale, divenuta paladina dell’ambientalismo. Per noi, però, Izabella rappresenta tanto altro.
Siamo convinti che – parafrasando una frase di Giovanni Falcone – le idee abbiano bisogno di gambe per procedere e il fatto che oggi i nostri principi siano difesi da questa ragazza ci conferma che i valori che difendiamo sono destinati a durare nel tempo. Nella sua lotta c’è l’immagine di una generazione che sa ancora essere ribelle e lavorare per costruirsi a fatica il proprio futuro. Anche noi, che oggi abbiamo qualche anno in più, in passato siamo stati degli “Izabella”, quando portavamo le nostre battaglie tra le scuole, nelle università, nelle piazze. Difendevamo la Patria, la famiglia e i nostri diritti, troppo spesso schiacciati dall’ideologia dominante.
La storia di questa ragazza ci testimonia che è in atto un vero e proprio “risveglio sovranista“, che sta coinvolgendo tutti i paesi e il mio auspicio è che a determinarlo siano proprio i più giovani. Noi saremo pronti ad aspettarli e a fare la nostra parte, per cambiare finalmente il volto dell’Europa.