Finalmente l’equo compenso è legge! E’ terminata infatti con una vittoria la lunga battaglia parlamentare che avevamo iniziato nella scorsa legislatura con lo scopo, importantissimo, di restituire dignità ai liberi professionisti, superando la deregolamentazione che per troppo tempo ha afflitto la categoria. Che è composta, come ho ricordato nel mio intervento in Aula alla Camera, da persone che hanno portato a termine un lungo percorso di studi, accompagnate da famiglie che hanno fatto sacrifici. Noi siamo convinti che queste persone meritino di essere adeguatamente tutelate: ed è la direzione che la legge, a prima firma di Giorgia Meloni, intraprende.
Sono molto fiera di aver mantenuto questo importante impegno e rivendico con grande orgoglio, insieme a tutta Fratelli d’Italia e alla maggioranza di centrodestra, l’attenzione ai problemi dei professionisti, che ora possono tutelarsi in maniera più chiara e netta quanto alla remunerazione delle loro prestazioni.
Con l’approvazione della legge 49/2023 (in vigore dal 20 maggio), che dispone la “corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, nonché conforme ai compensi previsti dalle tariffe professionali vigenti”, abbiamo corretto gli eccessi della liberalizzazione di qualche anno fa e dato ad un’ampia platea di professionisti le risposte attese per svolgere il loro lavoro più liberamente, mantenendo gli impegni presi e le promesse fatte quando abbiamo chiesto agli italiani di darci fiducia e di mandarci al governo della Nazione.






