Nessuna visione, poche competenze e tanto caos.
L’Italia si avvia verso una sempre più caotica e improvvisata ricostruzione. Tra faraoniche sfilate nelle ville romane, altisonanti dichiarazioni a mezzo stampa e timide apparizioni parlamentari, il Governo e la maggioranza tutta viaggiano ormai su un binario morto, lontano anni luce dagli italiani e dalle loro esigenze.
A nulla è valsa la trovata del duo Conte-Casalino di organizzare gli “Stati generali” per provare a recuperare consenso nell’opinione pubblica. La settimana di vacanza a villa Pamphilj si è rivelata inutile, imbarazzante e a tratti controproducente: ore ed ore di sermoni, ma a mancare nell’agenda di Conte è ancora una volta la concretezza, in un paese che – ormai – non può più permettersi di aspettare. E guai a chi si è permesso a criticare l’operato dell’Esecutivo. Ci ha provato, ad esempio, Carlo Bonomi (neo presidente di Confindustria), che in punta di piedi ha espresso le proprie perplessità sulle strategie economiche messe in atto dal Governo. Su di lui si è subito abbattuta la macchina del fango grillina, ormai pronta a giustiziare mediaticamente chiunque non si inchini alle “prodezze” giallo-rosse.
Così, quelli che una volta si facevano chiamare “portavoce” dei cittadini, adesso danno addosso a coloro che (avendo un concreto contatto con la realtà) provano a dissentire e ad avanzare proposte alternative per la ripresa del paese. Del resto, che gli esponenti del Movimento 5 stelle vivano ormai nel proprio mondo dorato è un dato di fatto. C’è chi prometteva “lotta alla casta” e ora va in giro con un corteo di auto blu; chi prometteva onestà e ora tace su uno dei più grandi scandali che abbiano mai investito la magistratura italiana; chi prometteva competenza e non è in grado di distinguere una nave adibita a quarantena per i migranti da una nave da crociera.
E poi ci sono gli italiani, popolo fiero e forte, che da mesi aspettano risposte da una politica troppo impegnata ad auto celebrarsi e a coniugare i verbi al futuro: “faremo”, “daremo”, “risolveremo”, “cambieremo”. Può un Governo così distante dalla realtà, autoreferenziale e improvvisato ricostruire, pezzo dopo pezzo, questo paese? Noi di Fratelli d’Italia crediamo di no. Per questo continuiamo a difendere l’Italia vera, quella di chi lavora, di chi soffre, di chi paga le tasse, di chi si trova in difficoltà. Lo facciamo nelle piazze e nelle sedi istituzionali e continueremo imperterriti a farlo, finché non manderemo a casa chi non è in grado di fare gli interessi degli italiani e sta affondando questa Nazione.