In occasione dei 160 anni dalla nascita di Gabriele D’Annunzio, avvenuta a Pescara il 12 marzo 1863, da italiana fiera della grandezza della Nostra nazione invito a rivolgere un pensiero ad un gigante del nostro immenso patrimonio culturale.
Difficilissimo, se non addirittura impossibile, sintetizzare in poche parole quel che è stato il Vate, per l’Italia e non solo. Nel sottolineare la sua eclettica e multiforme genialità, ricordo che è stato un esteta che ha fatto poesia della sua stessa vita. E’ stato un poeta soldato, che ha voluto combattere anche quando le menomazioni fisiche avrebbero indotto chiunque a ritirarsi dalla battaglia. Ed ha realizzato imprese eroiche ed ardite come il volo su Vienna e la Beffa di Buccari. E’ stato, inoltre, l’animatore dell’incredibile avventura di Fiume italiana. E’ stato colui che ha inventato lo scudetto tricolore per decorare i campioni d’Italia di calcio e a lui dobbiamo l’ideazione di nomi ancora oggi usati da tutti, come l’appellativo “Vigili del fuoco” per i pompieri.
Cogliamo l’occasione, oggi in particolare, di sfogliare qualche suo scritto o opera a lui dedicata. Ne usciremo arricchiti.







