La legge sulla morte volontaria medicalmente assistita proposta dalla maggioranza ha una matrice esclusivamente politica. Per Fratelli d’Italia va tutelato in maniera prioritaria il valore supremo della vita dal concepimento fino alla sua fine naturale.
L’ho dichiarato anche intervenendo in Aula: siamo da sempre contrari all’eutanasia e riteniamo pericolose sia la proposta referendaria finalizzata all’abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (perché legalizzare l’Omicidio del consenziente è aberrante e contrario ad un ordinamento che difende la vita), sia le aperture della Consulta, che spalancano la porta ad azioni dispositive su quello che è un bene primario.
Nel nostro ordinamento va rafforzato il favor vitae: lo Stato dunque deve investire sulla sua difesa e sul potenziamento delle cure palliative, che sono parte essenziale del percorso verso il fine-vita.
Rifiutiamo totalmente l’eutanasia, che è una cultura dello scarto: la vita del sano non vale più di quella del malato e quella del giovane non vale più di quella di un anziano. Con questa misura lo Stato rinuncia a combattere per la difesa della vita, contravvenendo anche ai principi costituzionali.







