Occorre restituire la parola agli elettori.
Cala il sipario sull’esperienza di governo più innaturale della storia italiana. La maggioranza giallo-verde non esiste più, il premier Giuseppe Conte si prepara a fare i bagagli da Palazzo Chigi, per liberare questa Nazione dalla calamità politica dei Cinque Stelle. Una svolta che noi di Fratelli d’Italia auspicavamo almeno per due motivazioni. Da un lato si è reso evidente da tempo come le politiche di questo governo non sono state all’altezza dell’Italia di oggi: basti pensare che misure assistenziali come il reddito di cittadinanza e il “no” categorico a ogni forma di grande investimento non solo non hanno fatto ripartire il paese, ma ci hanno riportato indietro nel tempo, lasciandoci agli ultimi posti delle classifiche di crescita in Europa.
D’altro canto, già dopo le europee Matteo Salvini avrebbe potuto compiere una scelta simile: con il voto del 26 maggio scorso, gli italiani hanno punito sonoramente le politiche scellerate di Di Maio, Toninelli, Trenta e della restante compagine governativa grillina, assegnando un consenso storico alle forze sovraniste di questa Nazione che avrebbero, oggi, piena autonomia di governo e nelle aule del Parlamento, in caso di elezioni.
Ora è arrivato il momento di trasformare quel grido di milioni di italiani in realtà. Al Presidente della Repubblica chiediamo di prendere atto che il lavoro di questa complicata legislatura si è concluso e di convocare al più presto nuove elezioni.
Come Fratelli d’Italia, il nostro obiettivo è quello di presentarci agli italiani in un’alleanza di sovranisti, conservatori e riformisti, per regalare all’Italia un “governo dei patrioti” che faccia gli interessi di questa Nazione, che dica sì agli investimenti, che realizzi uno choc fiscale e introduca la flat tax, che produca crescita e non assistenzialismo, che difenda i confini e il “made in Italy”, che dia un’opportunità ai giovani, senza costringerli a scappare all’estero. Un governo che duri cinque anni e che ci permetta di fare le grandi riforme costituzionali in cui crediamo, come quella del presidenzialismo.
No ai giochi di palazzo, no alle alleanze innaturali. Occorre restituire la parola agli elettori affinché siano loro a decidere da chi farsi governare. Noi siamo pronti alla sfida.