Fratelli d’Italia e ‘Fare Futuro’ insieme per studiare un fenomeno sempre più pericoloso.
L’Europa è sempre più islamica. Se alcuni secoli fa il tentativo (fallito) di denaturare l’identità culturale del “vecchio continente” fu attuato con le armi, oggi un processo simile sta avvenendo in maniera del tutto silenziosa.
Ne hanno parlato oggi alla Camera dei Deputati alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, insieme ai dirigenti di “Fare Futuro“. Tra gli intervenuti Mario Ciampi e Adolfo Urso (rispettivamente segretario generale e presidente della fondazione), Isabella Rauti e Giovanbattista Fazzolari (senatori di Fratelli d’Italia), il giornalista Nicola Procaccini, in corsa alle Europee con il nostro simbolo e Alessandro Meluzzi, psichiatra, criminologo e scrittore.
Il convegno ha annunciato la presentazione del “Rapporto annuale sull’islamizzazione d’Europa“, lavoro verrà divulgato a partire dal prossimo 11 settembre. Una data che Urso ha definito doppiamente simbolica, ” perché anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle ma anche della battaglia di Vienna, in cui l’Europa cristiana riuscì a fermare la aggressione musulmana” nel 1683.
Tra i primi dati elaborati e diffusi, emerge come otto irregolari su dieci, tra quelli giunti nel nostro continente, siano di fede islamica, e che il tasso di maternità risulti sensibilmente più alto tra le donne musulmane rispetto alle altre confessioni religiose. Uno scenario che porterà i fedeli a Maometto a triplicare la loro comunità entro il 2050. Il tutto, considerando anche che negli ultimi vent’anni, in Europa i morti per mano terroristica sono stati 729, di cui l’88% uccisi da fondamentalisti islamici.
Un processo, quello dell’attuale avanzata dell’Islam nelle nostre città, che sta avvenendo quasi in sordina, e che risulta per questo ancor più pericoloso. L’arte, l’editoria, l’informazione e addirittura lo sport, tutto sembra muoversi verso la cancellazione delle nostre radici, sacrificandole sull’altare di una presunta accoglienza e integrazione, specie verso chi aderisce alla Sharia
Da un lato, quindi, corriamo il rischio di aprire le porte a una cultura troppo spesso fatta di odio e integralismo, che sottomette la donna e limita la libertà delle persone. Dall’altro, ancor più grave è la prospettiva che “per accogliere e non offendere” venga cancellata l’identità europea, intrisa di patriottismo, libertà e valori cristiani. Non si tratta quindi di una battaglia religiosa, ma della difesa di una cultura millenaria che è stata pioniera di civiltà in tutto il mondo occidentale.
Da sempre, Fratelli d’Italia è in prima linea nel contrasto a questa assurda tendenza, tipica della sinistra, e dal 26 maggio lo faremo anche in Europa. Al Parlamento di Strasburgo vogliamo che vengano riconosciute nei trattati europei le “radici classiche e cristiane” di questo continente. Ci opporremo al proselitismo violento, proponendo che venga introdotto il reato di integralismo islamico. Tra le altre cose siamo pronti a dire convintamente “no” all’entrata della Turchia nell’Unione Europea, un processo che denaturerebbe ancora di più la nostra identità.
Vogliamo un’Europa che guardi avanti, che rispetti la libertà religiosa di tutti, ma che non dimentichi ciò che è stata e ciò che è. Perché solo chi ha chiara la propria identità può aprire la porta al confronto con gli altri e costruire insieme il futuro.








