Nella seduta di giovedì 6 luglio alla Camera dei deputati è stato approvato il testo unificato delle proposte di legge che prevedono l’Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.
Nel corso del dibattito sono intervenuta per sottolineare alcuni punti che ritengo di fondamentale importanza: innanzitutto il fatto che nonostante gli sforzi fatti è stato impossibile arrivare ad una sintesi, essendo le posizioni dei partiti (delle opposizioni in particolare) totalmente divaricate.
Si è parlato di competenze e di potestà legislativa, ma si è omesso un piccolo dettaglio: in quel difficilissimo periodo la gerarchia delle fonti del diritto fu totalmente sovvertita, perché si andava avanti con DPCM, che improvvisamente diventarono centrali nel dibattito italiano.
Inoltre, a proposito di comunicazione istituzionale, ho ricordato che i cittadini italiani, costretti a rispettare norme come quelle che vedevano soggetti isolati in spiaggia rincorsi con i droni e gli elicotteri… le famose norme di buonsenso… dovevano aspettare le 20.30, quando si palesava in TV il Presidente del Consiglio per comunicare agli italiani cosa avrebbero fatto l’indomani. Accadeva questo. Ed è una questione di giustizia e di rispetto nei confronti di tutti gli italiani, in particolare di quelli che hanno sofferto, che una Commissione parlamentare si occupi di analizzare con obiettività quello che è successo su tutto il territorio nazionale.






