Il film Sound of freedom ha il grande merito di accendere i riflettori su un fenomeno terrificante, quello della tratta e dell’abuso di minori, reati contro i quali da circa trent’anni si batte con coraggio Don Fortunato Di Noto con la sua associazione ‘Meter’. Sono molto felice e onorata della sua partecipazione ad Atreju, così come della presenza di Federica Picchi Roncali, della società “Dominus”, che distribuirà la pellicola in Italia.
Il film (di Alejandro Monteverde, uscita negli USA lo scorso 4 luglio) racconta la storia di Tim Ballard, poliziotto che si occupa di scovare ed arrestare pedofili e che deciderà poi anche di iniziare a liberare i bambini dalle loro grinfie.
La pellicula dunque si basa su fatti veri che si sovrappongono e si intrecciano con le tante storie di violenze raccolte e denunciate da Don Fortunato di Noto, che ha fatto del web la frontiera del suo apostolato lanciando la sua battaglia contro pedofilia e pedopornografia.
Sono storie che toccano il tema dei valori non negoziabili, a cominciare dal rispetto per la sacralità della vita. Si tratta evidentemente di argomenti delicati, di storie drammatiche che fanno male, che a volte sono un vero e proprio ‘pugno allo stomaco’. Storie di fronte alle quali non si può arretrare di un millimetro. Reati come questi si combattono con le leggi e con la repressione, ma anche e soprattutto con l’impegno culturale, come fa benissimo Federica Picchi, e con l’attivismo straordinario di Don Fortunato. Deve prevalere la cultura della vita e del rispetto contro questi orribili crimini. Anche per questo motivo abbiamo deciso di presentare Sound of freedom ad Atreju e di parlarne con Federica Picchi e don Di Noto: la tematica affrontata è piuttosto rilevante, visti e considerati i numerosi rapimenti e le trappole dei pedocriminali, sia nella vita reale, sia nel Web.






