Oggi, 15 marzo, sono intervenuta, in Aula alla Camera, sul tema della giustizia, in particolare sulle prospettive di riforma del processo penale. Ho sottolineato innanzitutto un dato di fatto che ritengo importantissimo: come centrodestra ci siamo presentati in maniera compatta, con un’unica mozione, a testimonianza del fatto che per noi la giustizia non è un terreno di scontro, ma di confronto e di sintesi. Non così l’opposizione, o meglio le opposizioni, frammentate e divise, che sono spaccate tra loro e non riescono ad accordarsi nemmeno su temi così importanti.
Nella mia dichiarazione di voto per Fratelli d’Italia, ho ribadito che per la maggioranza di Governo esiste un perimetro nel quale muoversi, all’interno del quale sono contenute e trovano ampio spazio e realizzazione tutte le istanze che i partiti di centrodestra hanno portato avanti nel corso degli anni, che sono state compendiate nel programma con il quale ci siamo sottoposti al giudizio degli elettori. A quel giudizio noi non intendiamo sottrarci. Non intendiamo venire meno agli impegni assunti in campagna elettorale.
Quanto, nello specifico, ai contenuti della mozione della maggioranza, ho precisato innanzitutto che per noi il processo penale deve offrire ampie garanzie a tutti gli imputati, ma una volta arrivata la condanna definitiva deve esserci certezza nell’esecuzione della pena, alla quale non ci si può sottrarre. Per questo per noi il problema del sovraffollamento carcerario non può essere affrontato con provvedimenti Svuotacarceri, ma intervenendo strutturalmente sul sistema penitenziario e predisponendo provvedimenti mirati, come per esempio il rimpatrio dei cittadini stranieri in stato di detenzione.
A proposito poi delle intercettazioni, vogliamo difenderle perché per noi sono strumenti di ricerca della prova di fondamentale importanza, in particolare per determinati reati (come quelli di gravissimo allarme sociale, tra cui mafia e terrorismo). In ogni caso, tenendo conto dell’elevatissima spesa in Italia per le intercettazioni, abbiamo inserito nella nostra mozione un invito alla trasparenza sui costi, che magari porti ad una razionalizzazione delle spese.
Ho tenuto infine a sottolineare un dato di fatto per me e per la maggioranza tutta importantissimo: intervenire con riforme è necessario, ma va fatto programmando una serie di interventi di sistema, che guardino al risultato effettivo.
Noi diciamo basta a interventi spot, interventi non mirati a risolvere i veri problemi dei tribunali, ma solo a convincere l’Europa che noi possiamo accorciare i tempi del processo e perciò meritiamo i fondi del PNRR. No, noi vogliamo meritare quei fondi perché siamo in grado di celebrare un processo, garantendo il diritto alla difesa ma anche la corretta esecuzione delle nostre sentenze. Dico “nostre”, perché ogni tribunale, quando emette una sentenza, lo fa in nome del popolo italiano. Che ha diritto di avere fiducia nella giustizia. Per questo abbiamo il dovere di sanare tutto ciò che non funziona, perché un cittadino che non crede nella giustizia è un cittadino che non ha fiducia nelle istituzioni. Con noi al Governo questo non accadrà più ed ecco perché voteremo – come maggioranza – convintamente a sostegno dell’azione del Ministro Nordio e degli esponenti di Fratelli d’Italia, che lo affiancano in questa importante battaglia.






