Il 2 novembre 2012 se ne andava Pino Rauti. Un uomo colto, di grande lucidità, che ha saputo attingere alle idee migliori del passato coniugandole al futuro: i suoi scritti, i suoi pensieri e le sue parole, che hanno contribuito a cambiare il volto della destra italiana, sono state di ispirazione e di stimolo ad intere generazioni di militanti, tra cui anche la mia.
Mi fa piacere ricordare che nel 2019, insieme alla figlia di Pino, Isabella Rauti, e a Paola Frassinetti, ho presentato alla Camera dei deputati un progetto a cui tengo molto: la Rete delle fondazioni e dei centri studi “non conformi”. E’ un’idea finalizzata alla messa a punto di un vero e proprio manifesto della cultura identitaria basato su dieci punti: identità, sovranità, Patria, popolo, territorio, economia, libertà, famiglia, tradizione e identità europea.
In quell’occasione, durante la quale abbiamo ho ribadito che a mio avviso è necessario dare profondità al proprio pensiero, perché solo così l’azione che realizziamo potrà essere rappresentativa del mondo che vogliamo creare.
Oggi, nell’undicesimo anniversario della scomparsa di Pino Rauti, gli rivolgo un ricordo ed un pensiero di profonda gratitudine. Nel solco dei suoi insegnamenti, perché il futuro è nelle radici, continua la mia passione per l’Italia. Sempre a destra.







