No ad ‘interventi spot’, occorrono subito misure concrete.
Secondo le statistiche pubblicate sul sito del Ministero della Giustizia ad opera del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, aggiornate al 31 agosto 2019, la situazione delle carceri italiane è spaventosa.
Il sovraffollamento ha raggiunto cifre mai viste prima: a fronte di 50469 posti disponibili (in realtà sono circa 3mila di meno perché alcuni padiglioni sono in ristrutturazione o comunque inagibili o inservibili) vi sono in Italia 60741 detenuti. Di questi, 20351 sono stranieri (in prevalenza albanesi, marocchini, nigeriani, rumeni e tunisini) e, tra loro, 12928 sono già condannati mentre 7351 sono gli imputati in attesa di giudizio.
E’ evidente che la situazione carceraria italiana non si può risolvere con interventi spot come l’inaugurazione di un nuovo padiglione o l’apertura di un cantiere per ristrutturazione. Né, tanto meno, è pensabile risolvere l’ormai atavico problema del sovraffollamento con misure “svuotacarceri” che hanno solo l’effetto di rendere ingestibile l’allarme sicurezza e, come le statistiche dicono, consegnare manovalanza alla criminalità più o meno organizzata, posticipando di qualche mese il rientro in cella di migliaia di soggetti.
Fratelli d’Italia, anche alla luce delle statistiche che vengono puntualmente confermate, chiede a gran voce interventi significativi quanto al miglioramento e all’ampliamento dell’edilizia penitenziaria anche per garantire ovunque gli standard minimi di rispetto dei diritti dei detenuti ma, soprattutto, chiede che si acceleri sulla stipula di accordi bilaterali volti a consentire, quantomeno con riferimento ai detenuti già condannati, che la pena detentiva sia scontata nel paese d’origine. Questa proposta è già stata approvata in commissione esteri alla Camera dei Deputati con una risoluzione a prima firma dell’On. Delmastro.
La sola applicazione del meccanismo dei rimpatri per l’esecuzione della pena nel paese d’origine del detenuto condannato, consentirebbe di eliminare il problema del sovraffollamento carcerario come dimostrano le statistiche rese note dal Ministero della Giustizia.








