Prendo nettamente le distanze dal patrocinio concesso al corteo del pride e alle manifestazioni collaterali che si svolgeranno a Palermo, perché ritengo senza alcun senso l’appoggio a manifestazioni che hanno una chiara connotazione politico-ideologica, oltretutto schierandosi apertamente contro il Governo nazionale.
Senza contare il fatto che in tali contesti si difende la pratica aberrante della surrogazione di maternità e si attacca apertamente una proposta di legge che già dalla scorsa legislatura come Fratelli d’Italia portiamo avanti e della quale, peraltro, io sono prima firmataria e relatrice in Parlamento.
Finché ci saremo noi al Governo la ‘rabbia’ e il ‘conflitto’ propugnati dagli organizzatori della manifestazione saranno destinati a rimanere parole al vento e nessuna istanza, dalle trascrizioni allo sdoganamento della surrogazione di maternità, troverà accoglimento.
Su questa posizione mi ero schierata anche qualche settimana fa, in appoggio alla decisione del presidente della giunta regionale del Lazio Francesco Rocca di revocare il patrocinio della Regione all’evento Roma Pride, che stava assumendo il carattere di sfida allo Stato proprio in relazione alla pratica dell’utero in affitto, punita dal nostro ordinamento. Le amministrazioni non possono patrocinare manifestazioni che dividono l’opinione pubblica demonizzando chi ha un’idea diversa dagli organizzatori.






