Un’interrogazione al premier Conte e al ministro Fontana per chiedere interventi tempestivi ed efficienti.
Dentro la “fluida” società di oggi tutto risulta concesso e non esistono più né valori, né regole. Assistiamo ai continui tentativi di chi, screditando il concetto di famiglia, insiste per smantellare i capisaldi della genitorialità e dell’identità sessuale. In questo frangente, durante lo scorso fine settimana, ritengo che nella città di Catania sia stato superato ogni limite. Nell’ambito delle celebrazioni per i diritti gay, oltre alla classica parata è stato organizzato un “Baby pride”, una manifestazione Lgbt rivolta direttamente ai più piccoli. Un tentativo di indottrinamento – ospitato dalla sede della Cgil – durante il quale alcuni uomini vestiti da donna (sedicenti “drag queen”) hanno letto delle non ben identificate favole ai ragazzini. Una sceneggiata all’insegna dell’ideologia gender, organizzata per compromettere e confondere l’identità sessuale.
Noi crediamo che i bambini debbano restare lontani da tutto questo. Forzare la mano sui più piccoli, cercando a tutti i costi di convincerli che non esistano il genere maschile e il genere femminile è qualcosa di scandaloso quanto diseducativo e perciò inaccettabile.
I bambini non vanno confusi, specie ad un’età in cui costruiscono la propria identità e vanno lasciati liberi di confrontarsi con le piccole difficoltà che tutti abbiamo affrontato nel diventare grandi.
Per questo e per molte altre ragioni, ho depositato un’interrogazione rivolta al premier Giuseppe Conte e al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana. Ai rappresentanti del Governo giallo-verde chiedo di prendere posizione sulla vicenda e di riferire quali siano le iniziative che i ministri intendono adottare per evitare il ripetersi di simili eventi. Situazioni assurde, figlie di una presunta apertura mentale, che possono mettere a rischio la crescita equilibrata dei bambini. Fratelli d’Italia è da sempre in prima linea quando c’è da pretendere provvedimenti urgenti in difesa dei più piccoli, perché sulla base delle loro esperienze formative di oggi verrà costruita l’Italia di domani.






