Ieri pomeriggio, presso la Sala del Refettorio della Camera dei deputati, si è svolto il convegno che ho promosso insieme al collega senatore Raul Russo. Insieme ad autorevoli ospiti intervenuti, abbiamo fatto il punto sul quadro normativo e sui possibili sviluppi.
L’appuntamento ha avuto la duplice finalità di mettere a fuoco la situazione circa le misure oggi in vigore per il contrasto alle infiltrazioni mafiose nell’economia e di ascoltare chi ogni giorno autorevolmente lavora sul campo con grande efficacia.
Lo Stato ci deve essere. E deve riuscire sia a fare presto, per essere più veloce di tutte le mafie, sia a fare bene. Perché fare presto e bene significa fare meglio. Come raccontano le cronache giudiziarie e le intercettazioni, gli appalti sono l’appetito principale di una mafia che spara di meno e trova nell’economia la principale attività.
Grazie a questo evento potremo immaginare delle iniziative legislative che, senza togliere strumenti alle forze investigative, possano aggiungerne degli altri affinché l’azione sia sempre più incisiva per fermare tutte le mafie senza rinunciare alle grandi opere infrastrutturali.
Come ha dichiarato il collega Russo, “dopo anni di stagnazione abbiamo l’opportunità irripetibile, grazie ad un imponente piano di investimenti pubblici, di colmare i divari infrastrutturali che frenano la nostra crescita. Per questo è necessario agire d’anticipo e per farlo abbiamo bisogno di uno Stato che agisca come un corpo unico, mettendo in sinergia le sue migliori energie”. Condivido in pieno le sue parole e rinnovo il mio impegno a fare in modo che, anche in economia, la mafia non vinca.
Del convegno di ieri si parla in questi articoli pubblicati su Palermo Parla e The Watcher Post: Mafie ed appalti, un problema diffuso ed attuale, Mafie e appalti, l’allarme della Camera: “Nessun territorio è immune”






