Il governo è incapace di fornire risposte sugli strumenti di controllo necessari per la corretta erogazione del bonus.
Sono intervenuta nell’aula di Montecitorio durante il Question time dell’8 maggio 2019, incentrato sul tema del reddito di cittadinanza. Nel mio intervento, rivolto al vice premier Luigi Di Maio, ho chiesto chiarimenti in merito agli strumenti di controllo che il governo dovrebbe adottare, per garantire la corretta erogazione del bonus tanto sbandierato dal Movimento 5 Stelle. Il leader pentastellato non è stato però capace di fornire risposte esaustive alle mie domande.
Fratelli d’Italia prende atto che il ministro Di Maio non ha praticamente risposto al nostro question time e che nessuno strumento di controllo è stato posto in essere ed attuato dal governo prima dell’erogazione dello stesso reddito di cittadinanza D’altronde l’esecutivo aveva l’urgenza di arrivare alle elezioni europee patrimonializzando al massimo il bottino di voti accumulato tramite la promessa di un sussidio che va a premiare anche corrotti, pedofili e condannati per violenza sessuale e per lo sfruttamento di minori per l’accattonaggio. Ed è uno spettacolo pagliaccesco, messo in scena dal governo con la complicità di un gruppo parlamentare che forse non ricorda di avere bocciato solo qualche settimana fa le proposte di Fratelli d’Italia su famiglia e giovani coppie e oggi parla di welfare per i giovani e le famiglie.
Gli italiani non dimenticheranno come il M5S sia salito su un balcone dicendo di aver abolito la povertà. In realtà, i grillini hanno ha diffuso soltanto del “metadone di Stato”, che sta “drogando” la nostra economia e il nostro tessuto sociale. Un affronto ai tanti giovani che chiedono di poter fare impresa, di avere incentivi, di poter trovare un lavoro. Perché – ne siamo convinti – soltanto il lavoro dà la libertà e la dignità che nessuna forma di assistenzialismo di Stato potrà mai dare.








