L’ergastolo ostativo ha una chiara efficacia deterrente e rappresenta un baluardo nella lotta alla mafia. Abbiamo preso atto del pronunciamento della Consulta che ha ritenuto incostituzionale il divieto della concessione dei benefici penitenziari ai condannati all’ergastolo per reati di mafia e terrorismo che non collaborano con la giustizia.
Abbiamo fin da subito fatto due proposte: una legge ordinaria per modificare l’ordinamento penitenziario e una costituzionale per modificare l’art. 27 della Costituzione, per ribadire che Fratelli d’Italia continua a ritenere l’ergastolo ostativo uno strumento giuridico importante ed irrinunciabile. Faremo le nostre proposte emendative per rendere il testo omogeneo e lineare onde evitare problemi applicativi che vadano a depotenziare l’istituto.
Come capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione giustizia, insieme ai miei colleghi sto lavorando per questo. E mi preme sottolineare che in seguito ad un ulteriore ciclo di audizioni, emerge chiaramente una circostanza: la Corte Costituzionale ha dato al Parlamento un anno di tempo per legiferare, non per abolire l’ergastolo ostativo.
Da ciò deriva l’obbligo morale per il Parlamento di salvaguardare un istituto fondamentale nella lotta alla mafia, frutto delle brillanti intuizioni di Giovanni Falcone ma anche, purtroppo, conseguenza della sua morte, poiché l’inasprimento normativo si è avuto dopo le stragi del ’92.
Fratelli d’Italia tiene la barra dritta rivendicando il proprio impegno. Nessuno sconto di pena ai mafiosi in genere e ancor di più a quelli che non risarciscono i danni causati, non collaborano e non rescindono i contatti col territorio: questo il sentiero tracciato dal quale non intendiamo allontanarci.







