Oggi abbiamo fatto un importante passo avanti nel contrasto alla violenza sulle donne: con il sì della Camera alla proposta di legge di cui sono stata relatrice, si stabilisce che il consenso deve essere libero, attuale ed effettivo. Dunque non simulato, non viziato e sempre contestuale alla condotta. Si tratta di una riforma indispensabile, che tutela davvero la libera autodeterminazione della persona: dopo quasi trent’anni dall’entrata in vigore del reato di violenza sessuale, cambia il paradigma.
La nuova normativa interviene per fare chiarezza in un ambito delicato e si conforma alla tendenza affermata nella Convenzione di Istanbul e diffusa anche nella giurisprudenza in virtù della quale il consenso della donna viene messo al centro di ogni considerazione.
In questo modo si eliminano gli eccessi di discrezionalità e si rafforza la tutela della libertà della persona, evitando che si arrivi a pronunciamenti giudiziari che in passato hanno dato la sensazione di lasciare impunite le violenze sessuali. Dunque se da un lato si arriverà ad arginare il fenomeno di denunce strumentali, all’altro si assicura una maggiore e più penetrante tutela di tutte le vittime di violenza.
Sono molto contenta del fatto che oggi la Camera si sia pronunciata all’unanimità su un tema così delicato, di fronte al quale si è scelto di mettere al primo posto ciò che unisce e di lasciare da parte ciò che invece divide. E’ un segnale importante, che arriva in una stagione di riforme che richiede responsabilità e buon senso da parte di tutti.
Personalmente ci tengo a ringraziare innanzitutto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha seguito personalmente l’iter del provvedimento approvato oggi (che ora passa al Senato). E grazie anche ai componenti di Fratelli d’Italia e di tutti i partiti della maggioranza, che si sono dimostrati sempre pronti a collaborare su leggi e riforme a difesa della libertà, quindi prive di pregiudizi ideologici.







