L’Aula della Camera ha approvato oggi, 5 luglio, il disegno di legge a mia prima firma in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative, che istituisce un ordine “ad hoc” ed un relativo apposito albo professionale. E offre finalmente una cornice normativa alla professione dei pedagogisti e degli educatori socio-pedagogici. Nel testo, oltre ad una chiara definizione delle categorie professionali e dei requisiti necessari per esservi ricompresi, si indicano le regole per la creazione dei relativi albi.
Sono molto felice di aver ottenuto questo risultato, che arriva al termine di un lavoro iniziato nella scorsa legislatura. Il traguardo raggiunto oggi è importantissimo, perché riconosce e tutela, garantendo tra l’altro anche l’utenza, il lavoro di professionisti in un ambito particolarmente significativo per tutta la società. Perché i pedagogisti, in particolare, sono impegnati tra l’altro anche, per esempio, nel fornire assistenza specialistica e consulenza sia per quanto riguarda problemi familiari e di educazione dei figli, sia in casi difficili legati a stati di svantaggio o di abbandono dei minori, adozioni o affidamenti. Come si legge nella relazione introduttiva della legge, “l’attività pedagogica ha una funzione sociale e di interesse pubblico tale da dover essere riconosciuta come pubblico servizio rivolto alla persona e alla comunità in base al principio costituzionale del diritto all’educazione e alla formazione”.






