A chi mi chiede perché ho scelto di candidarmi a Sindaco di Palermo rispondo che a spingermi è l’amore per la mia città e la rabbia che provo nell’osservarla nelle condizioni in cui è.
Non se ne può più!
La mia proposta di candidatura a Sindaco di Palermo è in totale discontinuità con gli anni precedenti. A differenza di altri, io posso affermarlo senza apparire incoerente. Gli ultimi anni sono stati vissuti con il presupposto dell’inimicizia del potere nei confronti del cittadino, e questo lo ha fatto la sinistra. É mia convinzione che il sindaco di Palermo debba parlare con i palermitani, deve farli sentire protagonisti, deve dare e ricevere fiducia. Vivere a Palermo non deve essere una punizione.
Sto con chi vive Palermo, con chi la soffre, con chi regge la sua economia. E sono molto preoccupata per i guasti dell’amministrazione Orlando, per il piano di riequilibrio che, nelle note degli uffici, è molto nebuloso con obiettivi di fatto irrealizzabili.
Bisogna cambiare passo e ridare Palermo ai palermitani.








